Cattedrale
Dichiarata monumento nazionale sin dal 1902, la Cattedrale di Ostuni è uno dei monumenti più noti della
Puglia ed è sicuramente il più importante edificio sacro della città.
Capolavoro di stile gotico-romanico, venne costruita nella seconda metà del XV secolo in pietra locale dal
colore caldo, in forte contrasto col bianco accecante che domina sovrano il borgo antico. Nella sua facciata,
tripartita da losene, si aprono tre portali ogivali, ciascuno contenente una lunetta con bassorilievi
raffiguranti (da dx a sx) San Giovanni, la Vergine, San Biagio. Il portale centrale è sormontato da due rose
laterali di dimensioni ridotte e dal mirabile rosone dalla triplice cornice in cui sono rappresentati Cristo
(al centro), i dodici apostoli e sette cherubini (anelli esterni). Il puntale che sormonta l'edificio è
fiancheggiato da due esili edicole laterali.
La Cattedrale ha pianta basilicale a tre navate con transetto, coro e abside. Più volte rimaneggiato in
epoca barocca, l'interno custodisce pregevoli opere musive, pittoriche ed architettoniche dei sec. XV-XIX.
Chiesa dello Spirito Santo
La Chiesa dello Spirito Santo sorge nell'attuale piazza della Libertà. Eretta nel XVII secolo, per le esigenze
di culto del "Borgo Grande", è una delle più antiche chiese della "Città Bianca".
La facciata, estremamente semplice, è incorniciata da due lesene d'angolo ed è impreziosita soltanto da un
portale che originariamente era collocato sulla facciata della chiesa di Ognissanti (demolita all'epoca
dell'edificazione della piazza della Libertà).
I pilastri laterali del portale (sec. XIII-XIV) sorreggono una lunetta sormontata da un timpano
triangolare. Il bassorilievo della lunetta rappresenta la "Dormitio Mariae": gli apostoli circondano
l'ultimo, umile giaciglio della Vergine ed attendono la discesa degli angeli che condurranno Maria a Dio.
Maria SS. Annunziata
E' considerata una delle più belle chiese della "Città Bianca" e fu edificata alla fine del XV secolo
sui resti della "Madonna del Carnale" (sec. XII). Ampiamente rimaneggiata in stile barocco sul finire
del '500 su iniziativa dei frati Riformati, la chiesa presenta una facciata estremamente semplice.
La lunetta del portale più antico, raffigurante l'Annunciazione, è sormontata da un antico stemma
cittadino. Al suo interno, a pianta basilicale, sono custodite pregevoli opere quali i notevoli affreschi
della Cappella del Crocifisso (sec. XV) e la "Deposizione", dipinto attribuito al Veronese.
Chiesa dei Cappuccini
Eretta in aperta campagna a fine '500, la Chiesa (con l'attiguo convento) venne seriamente danneggiata
dal terremoto del 1793 e successivamente ricostruita nelle semplicissime linee architettoniche
sopravvissute fino a noi.
La croce in ferro battuto che oggi sovrasta l'intero edificio originariamente era collocata a pochi
metri dal monastero a rammentare il luogo in cui don Cosimo di Acquaviva, conte di Conversano e duca
di Noci, aveva perso la vita nel 1665 nel duello ingaggiato con don Petricone Caracciolo,
duca di Martina. Nell'interno, a pianta è asimmetrica con navata centrale e navata di sinistra, è
custodito un trittico settecentesco (attribuito all'artista leccese Oronzo Tiso) e l'altare barocco.
San Giacomo in Campostella
In uno dei più suggestivi vicoli del rione Terra sorge, mimetizzata con gli edifici privati
del cuore del borgo antico, la chiesa di San Giacomo, edificata, nel 1423, per volontà del nobile Pietro
Cavallerio di Ostuni. Unico elemento decorativo, oltre al campanile, è il portale a sesto acuto della
facciata: l'architrave, finemente decorato, presenta un medaglione (clipéo) ed è sormontato da un arco
ad ogiva, sorretto a sua volta da due mensole laterali (raffiguranti uno gnomo ed un cane) e impreziosito
da tipici motivi ornamentali (vegetali e zoomorfi) di stile gotico. L'interno è dominato dall'altare
maggiore in marmo bianco.
Madonna della Nova
Usata come lazzaretto durante l'epidemia di peste di fine '700 e divenuta meta di pellegrinaggi negli anni
del secondo conflitto mondiale, questa chiesa rupestre è il più antico santuario mariano di Ostuni e
venne edificata in stile romanico-gotico nella prima metà del XVI secolo di fronte ad una
ben più antica cripta basiliana.
La semplice facciata, su cui si apre un unico, prezioso portale ad ogiva, è
ingentilita dal piccolo rosone (decorato con l'immagine di Gesù), interrotta da un cornicione
che segna i due piani costituenti il complesso e incorniciata da piccoli archetti sopra i quali, sulla
destra, si erge un campanile a vela. L'interno della chiesa è costituito da un'aula unica, rettangolare
con volta a botte a sesto acuto. Ai lati dell'altare settecentesco in stile barocco-rococò, si aprono
gli ingressi alla cripta, una grotta naturale in cui è stato collocato un altare che alcuni pensano
fosse originariamente situato in una minuscola chiesa antistante l'attuale complesso architettonico.
Le pareti della cripta sono affrescate: il più antico decoro musivo sembra essere "La Supplica",
affresco del XIII secolo di sapore bizantino.
San Biagio
Secondo la leggenda, nell'XI secolo San Biagio e i suoi seguaci si sarebbero stanziati sulla collina in
cui attualmente sorge il santuario e i loro discendenti avrebbero religiosamente custodito le reliquie
del santo cui in seguito sarebbe stata intitolata la chiesa. L'insediamento rupestre costituisce il più antico
santuario della "Città Bianca" ed è una testimonianza di estrema rilevanza dal punto di vista
storico-artistico. Completamente immerso nella vegetazione della campagna ostunese, il complesso
monastico è in gran parte scavato nella roccia e reca alcune tracce di antichi affreschi basiliani.
Ogni 3 febbraio la chiesetta ed il monastero sono meta del pellegrinaggio degli ostunesi.
San Vito Martire o delle "Monacelle"
Nota anche col nome "Monacelle", perché annessa al monastero delle Carmelitane che la usavano per
il culto, la chiesa di San Vito fu edificata a metà '700 sui resti di una chiesetta medievale e del
cinquecentesco Palazzo Petrelli, su progetto di un architetto napoletano rimasto anonimo.
La facciata della chiesa, divisa su due piani e riccamente decorata con fregi, losene,
cornici, nicchie e stemmi, è uno degli esempi di architettura sacra in stile barocco
della "Città Bianca". Il portale è sormontato da una monofora con edicola
e dallo stemma di famiglia di monsignor Scoppa, il quale
(il 25 settembre del 1756) consacrò la chiesa in onore di San Vito. L'interno, a navata unica
con quattro altari laterali, culmina nel presbiterio che è dominato dall'altare maggiore e sormontato
dalla splendida cupola, esternamente rivestita da maioliche multicolori. L'altare, preziosamente
intagliato, è a tre piani: al centro c'è il tabernacolo con una mensola sorretta da tre cherubini
mentre sotto c'è un medaglione di Santa Teresa tra due cherubini. Il campanile, di epoca successiva,
venne completato nel 1782. La chiesa è ormai da tempo chiusa al culto e destinata ad auditorium.
Altre chiese
Altre chiese di pregio artistico della città di Ostuni sono quelle dedicate a: la Madonna della
Grata (sec. XVI), la Madonna del Carmine (sec. XV), Santa Maria della Stella, Santa Maria delle Grazie,
San Francesco (sec. XIV). Numerosissimi sono poi gl'insediamenti rupestri dotati ciascuno di altrettante
chiese, alcune delle quali (come quella della masseria di Lardagnano) sono di notevole rilevanza
storico-artistica.