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Il nucleo più antico del castello, appartenente probabilmente al primo periodo della dominazione sveva, è costituito da un massiccio torrione quadrangolare.
Quando Federico II nel 1222 si recò a Brindisi
intraprese un giro ispettivo per verificare l'eventuale potenziamento e
fortificazione di alcuni punti strategici dei suoi possedimenti. Il castello subì notevoli danni durante gli assedi di Manfredi di Svevia, nel 1254, e del generale Giacomo Caldora nel 1433 al soldo della regina Giovanna II. Il castello ritrovò il suo splendore ad opera del principe Giovanni Orsino nel 1440, in concomitanza delle nozze di Isabella Chiaromonte col principe Ferdinando d'Aragona.
Dopo numerosi passaggi il castello venne ceduto dal regio fisco alla badessa delle
monache benedettine Elena Martini; ritornato al fisco con la soppressione degli ordini
religiosi, fu ceduto all'avvocato Martini Carissimo nel 1933 in cambio del palazzo di
famiglia che divenne sede del municipio. |
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