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Il castello di Gioa del Colle, fondato da Riccardo Siniscalco alla fine del XI sec., sorge nel mezzo dell'abitato su un antico nucleo bizantino. Presenta una pianta qudrangolare con gli angoli rivolti ai quattro punti cardinali ed è agli estremi della facciata sud che sporgono due torri quadrangolari, costruite in epoche diverse, dette rispettivamente "Torre de Rossi" e "Torre dell'Imperatrice". Intorno al 1230 Federico II ne dispose l'ampliamento e la ristrutturazione volendo inserire la fortezza nella scacchiera difensiva del suo regno oltre che farne la sua dimora regale. La trasformazione avviata da Federico II fu completata dagli Angioini con apertura di finestre sulla cortina; di particolare suggestione e la trifora chiusa da una archivolta su culmine pensile. Tra il Seicento e l'Ottocento una serie di interventi strutturali commissionati dai successivi proprietari quali gli Acquaviva d'Aragona, i De Mari, e Donna Maria Emanuela Caracciolo, hanno definitivamente tolto al complesso la fisionomia di residenza fortificata. Successivamente a questi anni il castello ha vissuto anni di degrado ed è solo negli ultimi trent'anni che si è intervenuto con razionalità per salvare i bellissimo complesso che oggi è sede della Biblioteca Comunale e di una preziosa collezione di reperti archeologici che vanno dall'età neolitica fino alla fine del sec. III a. C., rinvenienti dagli scavi della zona circostante. |
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