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Di mole gigantesca e irregolare fu realizzato in diverse fasi costruttive; il complesso è dominato dalla Torre dei Giganti, che ne rappresenta il nucleo più antico, scandita all'interno da quattro piani con volte a botte e feritoie alte e strette, e dalla Torre dei Normanni, costruita successivamente ad opera di quest'ultimi, che si presenta con quattro volte a crociera e un pilastro centrale. Gli svevi intorno al 1200 ne fecero una fortezza molto importante nel sistema difensivo. Con l'avvento degli Angioni il castello fu trasformato in una tetra prigione; solo con i Durazzeschi, prima, e gli Aragonesi, dopo, ritornò al suo antico splendore. Ferdinando D'Aragona fece costruire i torrioni circolari merlati in elegante pietra da taglio e lo adeguò alle nuove esigenze belliche dopo l'introduzione dell'artiglieria, facendo costruire gli antemurali nuovi. Il castello fu irrimediabilmente rovinato nell'Ottocento allorché il principe di San Antimo che lo aveva ottenuto in donazione dal Cardinale Ruffo, ottenuto a sua volta dal re Ferdinando IV di Borbone, lo diede in affitto a dei caprai i quali demolirono muri, pilastri e archi per ricavare la pietra da utilizzare nella costruzione dei recinti per i bestiame.
Solo nel 1888 lo stesso principe ha donato il complesso al Comune. |
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