Il nome Basilicata deriva forse da quello dell'antico
amministratore bizantino della regione, il basilikòs, oppure, secondo altre teorie, dalla
basilica di Acerenza sede del Vescovo che rappresentava la maggiore autorità religiosa.
È anche conosciuta come Lucania, dal nome dei Lucani antico popolo di stirpe sannitica.
In età preistorica queste terre sono state ricchissime di insediamenti umani; nel momento di massima
potenza i Lucani intervennero in guerra prima a fianco dei Romani e poi contro Roma.
Il successivo isolamento fu provocato dalle ondate di dominazioni straniere, da guerre di casati e da successioni
di feudi che insieme con la malaria, le carestie e i terremoti spopolarono la regione. A testimonianza di questi
eventi restano i ruderi di Campomaggiore e Trifoggio.
Di particolare interesse gli insediamenti Sannitici di Venosa che nel III sec. a.c. passò sotto il
dominio romano. Della città romana, che diede i natali ad Orazio, resta una parte del tracciato, l'anfiteatro
ed una sala semicircolare detta appunto la Casa di Orazio.
Molto interessanti sono gli insediamenti rupestri, fenomeno tipico della Basilicata; le più antiche
testimonianze risalgono al X secolo e sono rappresentate dalle laure, raggruppamenti di eremi dei monaci di
San Basilio, successivamente trasformate in chiesette ipogee.
Testimonianza più recente è quella dei Sassi di
Matera, un intero quartiere di caverne abitate fin negli anni 50.
Testimonianze delle diverse dominazioni le si ritrovano nei castelli di origine normanna, come quello di Melfi, saracena e aragonese, fino
ad arrivare ai più recenti castelli come quello di Venosa (foto 1).
Numerose sono anche le cattedrali e le abbazie edificate, in stile romanico-cluniacense,
sotto la dominazione normanna; fra queste la Cattedrale di Acerenza (foto2), la particolare abbazia della Trinità di Venosa (foto 3), l'abbazia
benedettina e l'abbazia di S. Angelo, entrambe a Montescaglioso.